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COMPIAGNERE, e COMPIANGERE
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COMPIAGNERE, e COMPIANGERE.
Definiz: Neutr. pass. usandosi talora anche senza le particelle MI, TI, SI, espresse: Condolersi, Lamentarsi, Rammaricarsi. Lat. conqueri, deplorare, lamentari. Gr.
Definiz: μέμφεσθαι, ἀποδύρεσθαι .
Esempio: Tes. Br. 8. 66. Lo quintodecimo luogo è quando 'l parlatore non si duole di suo male, anzi compiange della sciagura di suo amico, e di suoi parenti.
Esempio: G. V. 7. 62. tit. Come lo Re Carlo si compianse alla Chiesa.
Esempio: E G. V. num. 2. Si compianse lo Re Carlo per lettere, e ambasciadori al Re di Francia suo nepote.
Esempio: E G. V. 10. 32. 2. E già molti di maggiorenti se n'erano compianti al Bavero.
Esempio: E G. V. 11. 134. 1. Compiagnendoci insieme amaramente, sì del pericolo incorso al nostro comune, e sì ec.
Esempio: Dant. Inf. 2. Donna è gentil nel ciel, che si compiange.
Esempio: Nov. ant. 62. 3. Io t'ho fatto quì venire per potermi compiagnere a te medesimo dello tuo gran misfatto.
Definiz: §. I. E in signific. att. Lat. condolescere. Gr.
Definiz: συμπαθεῖν.
Esempio: Rim. ant. inc. 117. Mi compiagnevi in atto sì pietoso.
Definiz: §. II. Per Piagnere semplicemente. Lat. lugere. Gr.
Definiz: πενθεῖν.
Esempio: Ovid. Pist. 11. E tu amante non dubitare di compiagnere il corpo della tua amante.
Esempio: E Ovid. Pist. altrove: Per la qual cosa il padre compiagnendo il morto figliuolo ec.
Esempio: E Ovid. Pist. altrove: Da lei non sarai compianto, che vedi la sua falsitade.